Escalation di stupri in Congo, ma stavolta le vittime delle violenze sono uomini. Secondo quanto denunciano Human Rights Watch, Oxfam, Onu e diverse associazioni congolesi, il fenomeno sembra aver ormai preso piede soprattutto nell’area orientale del paese, al confine col Rwanda.
Una storia emblematica è quella di Kazungu Ziwa, un uomo stuprato nella propria capanna. Uomini armati si sono intrufolati nella sua abitazione e, dopo avergli puntato un coltello alla gola, gli hanno abbassato i pantaloni e poi lo hanno violentato.
La zona, già in passato teatro delle più svariate atrocità, è da sempre presa di mira dagli uomini dell’esercito congolese, che solitamente rapiscono donne, uccidono uomini e costringono gli abitanti dei villaggi a consegnare loro i beni alimentari. Spesso poi i villaggi vengono anche bruciati dai militari dopo il loro passaggio.
Le Nazioni Unite ritengono ormai il Congo Orientale il regno degli stupri. Una situazione preoccupante, che porterà anche il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, a visitare le vittime delle violenze, durante la sua visita della prossima settimana.
