Mentre continua la striscia negativa delle Borse asiatiche, inizia in rialzo la giornata in Europa. Gli indici salgono in apertura di seduta a Milano: il Mibtel guadagna l’1,41% a 16.424, l’S&P/Mib l’1,63% a 21.046 e l’AllStars lo 0,27% a 9.316.
UNICREDIT – Da segnalare l’apertura sprint per i titoli Unicredit a Piazza Affari, con un rialzo del 4,78% a 1,949 euro dopo che il gruppo ha annunciato per il terzo trimestre un utile a 551 milioni di euro (-54,2%), nettamente superiore al consenso espresso da 16 analisti finanziari che si attendevano un utile di 404 milioni di euro.
LE ALTRE PIAZZE EUROPEE – Con il segno più anche le altre tre principali piazze europee: Londra 1,55%, Parigi 1,96%, Francoforte + 0,95%. Tra i dati della giornata spicca che Ing, l’istituto finanziario olandese ricapitalizzato dallo Stato con un’iniezione di 10 miliardi di euro, chiude per la prima volta nella propria storia il trimestre in rosso. La perdita, secondo quanto riferisce Bloomberg citando un comunicato, ammonta a 478 milioni di euro e segue svalutazioni per 1,51 miliardi. Il rosso è comunque lievemente inferiore a quanto previsto dalla stessa Ing il mese scorso (500 milioni).
ASIA IN CALO – La Borsa di Tokyo continua la serie negativa sulla scia del crollo delle piazze europee (trascinate al ribasso dal tonfo delle banche) e della chiusura in negativo di Wall Street (-2%). Dopo il -3% di martedì, il Nikkei termina gli scambi in ribasso dell’1,29% e si porta a 8.695,51 punti, 113,79 in meno della chiusura di martedì, scontando le perdite di Wall Street e le quotazioni elevate dello yen verso dollaro ed euro.
PETROLIO – E il timore di rallentamento dell’economia mondiale porta al ribasso il prezzo del greggio in Asia. Nel dopomercato elettronico che fa riferimento al Nymex, la Borsa merci di New York, a Singapore il greggio "light sweet" per consegna a dicembre è stato trattato stamattina a 59,02 dollari a barile, con un ribasso di 0,31 dollari. A New York martedì sera il greggio per consegna a dicembre aveva fatto registrare un calo di 3,08 dollari, che ha portato il prezzo a 59,33 dollari a barile.