Ottantasette civili sono morti nel bombardamento di un campo profughi nel nord dello Yemen. Nel corso dell’offensiva contro i ribelli sciiti, un caccia di Sanaa ha attaccato un accampamento di profughi facendo strage di civili e ferendone 40. A riferirlo sono stati alcuni testimoni secondo i quali i morti sono per lo più donne e bambini.
Le forze armate yemenite hanno confermato il raid nella zona di Adi, 120 chilometri a nord della capitale, teatro di furiosi combattimenti con i guerriglieri, ma non il bilancio delle vittime. Una fonte governativa ha affermato che i ribelli Huthi avevano aperto il fuoco nascosti tra un gruppo di profughi che aveva trovato riparo sotto gli alberi. In un comunicato i guerriglieri sciiti hanno accusato il governo di voler soffocare nel sangue la rivolta iniziata cinque anni fa. “Le autorita’ assetate di sangue hanno compiuto un nuovo massacro”, hanno denunciato. Human Rights Watch ha chiesto al governo dello Yemen di “investigare prontamente e con imparzialità ” per individuare le responsabilità  del bombardamento che sarebbe avvenuto “con quattro raid” lanciati “senza preavviso” nei pressi di una scuola. Un testimone sentito dalla Ong per i diritti umani ha riferito che nella zona non c’erano scontri, anche se nei pressi c’è una strada usata dai guerriglieri.
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