Zagat è il nome di una guida americana dei ristoranti, che negli anni è diventata, per chi ama mangiar fuori, nella sua e soprattutto nelle altre città, una garanzia. Copre le principali città Usa e anche, in Europa, città come Londra e Parigi. Ora Zagat ha annunciato una nuova guida, solo on line, dedicata ai medici. E la cosa ai medici americani non è piaciuta.
Zagat si è fatta un nome, e ha conquistato il cuore di tanti, perché il suo metodo ribalta quelli delle tante guide che si fanno nel mondo. Non si basa esclusivamente sul giudizio, calato dall’alto, dei critici. Si basa invece sul giudizio e sui voti, in trentesimi, dei clienti, della grande massa di noi. I giudizi poi sono letti e interpretati dallo staff della guida, per evitare infiltrazioni da parte di astuti ristoratori. Ma il gusto è quello della gente. E se in una città (esempio Phoenix in Arizona, alcuni anni fa) alla gente piace una pizzeria e non il classico ristorante francesizzante, Zagat, rigorosamente, porta in testa all’elenco dei ristoranti preferiti la pizzeria.
Ora Zagat entra in un campo molto più difficile, e anche più controverso e vicino ai problemi del cittadino normale, quello dei medici. Lo fa con un accordo con una compagnia di assicurazioni, WellPoint, che destina il nuovo servizio, esclusivamente on line, ai clienti della polizza Blue cross.
I voti verranno dai pazienti, coperti dall’assicurazione, che potranno poi consultare al computer, in esclusiva, cosa pensano gli altri di un dato dottore.
I medici non sono felici. Molte critiche non sono banali: difficile giudicare un medico come fosse una tavola calda.
Però un voto complessivo, che aggrega e media l’opinione di tanti, stempera l’irritazione di un paziente per un fatto occasionale.
