BERLINO – Le emissioni di gas serra sono in aumento e hanno segnato un livello record. L‘allarme per il clima arriva dal rapporto Ipcc presentato la mattina del 13 aprile a Berlino. Secondo gli scienziati, tra il 2000 e il 2010 le emissioni sono aumentate più rapidamente che tre decenni precedenti.
Ora per gli scienziati, esperti e rappresentati dei governi di 195 Paesi che hanno raggiunto un accordo sulla terza parte del rapporto sul clima del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico è il momento di correre ai ripari. Il primo obiettivo è ridurre le emissioni di gas serra da parte dell’uomo e limitare l’aumento della temperatura globale a due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali.
Un obiettivo raggiungibile attraverso una serie di importanti misure politiche e sviluppi tecnologici. Per ottenere tale risultato sarà necessario tagliare entro il 2050 le emissioni di una percentuale tra il 40% e il 70% rispetto ai valori del 2010, per poi arrivare a un valore prossimo allo zero entro la fine del secolo. Ottmar Edenhofer, uno dei tre co-presidenti del gruppo di lavoro, ha dichiarato:
“Dalla scienza arriva un messaggio chiaro: per evitare pericolose interferenze con il sistema climatico occorre smettere di avere un atteggiamento di sottovalutazione”.
Per arrivare al risultato presentato, gli esperti hanno analizzato oltre 1200 scenari possibili, elaborati da 31 team internazionali. Il terzo gruppo di lavoro è stato presieduto dal tedesco Edenhofer, il cubano Ramón Pichs-Madruga e dalla maliana Youba Sokona.
La quinta versione del rapporto dell’Ipcc (la precedente risale al 2007) contiene anche, per la prima volta, un capitolo sul finanziamento e gli investimenti nel settore dell’energia necessari a contenere l’inquinamento atmosferico. Al rapporto hanno lavorato 235 autori da 58 Paesi, che hanno messo a confronto oltre 10mila fonti scientifiche sull’argomento.
La prima parte del rapporto dell’Ipcc, che indicava chiaramente le responsabilità primarie del fattore umano nel surriscaldamento climatico (0,85 gradi dall’industrializzazione), era stata presentata lo scorso settembre. Nella seconda parte, resa nota alla fine di marzo a Yokohama, in Giappone, si erano descritti gli effetti del cambiamento climatico sull’uomo e la natura.