ATENE, 3 GIU – Potrebbe sembrare una battuta di dubbio gusto, ma la Grecia – che sta attaversando una grave crisi economica – e' il paese d'Europa piu' ricco in termini di biodiversita' e, se si parla delle varieta' di piante endemiche e medicinali presenti sul suo territorio, su scala mondiale e' seconda solo al Madagascar.
Nonostante cio', come riferisce il quotidiano Kathimerini, la Grecia e' anche il fanalino di coda nella lista dei paesi europei produttori di piante ed erbe medicinali con un'importazione annua stimata di circa 1.400 tonnellate di tali prodotti per usi industriali e consumo al pubblico.
La causa di cio', come spiega il giornale, risiede nel fatto che per decenni l'agricoltura greca e' rimasta concentrata su colture per la vendita immediata tra cui granoturco e cotone evitando di dedicarsi alle proprie risorse naturali. Il risultato di questa ultradecennale inerzia e' che, nonostante l'alto livello di know-how e l'abbondanza di attrezzature specialistiche a disposizione degli agricoltori greci, oggi come oggi Bulgaria, Albania, Polonia, Turchia e alri sei paesi dell'Europa meridionale hanno surclassato la Grecia nell'esportazione di erbe e piante medicinali.
La situazione ed i rimedi per modificare questo stato di cose sono stati in questi giorni al centro di una serie di seminari condotti da esperti dell'Universita' della Tessaglia, dell'Universita' di Agricultura di Atene e della Fondazione nazionale per la Ricerca Agricola tra gli agricoltori della Tessaglia.
Proprio in questa regione, in collaborazione con i ricercatori, i coltivatori hanno dato avvio di recente a colture di mentuccia, timo, ginseng, salvia, camomilla, menta, calendula, basilico ed altre erbe di montagna allo scopo di valutare in maniera scientifica e su ampia scala la loro qualita' e quantita'.
