GENOVA – Una moratoria delle trivellazioni
petrolifere nel Mediterraneo, mare a ''grande rischio'' in caso
di incidente come quello nel Golfo del Messico per la sua
conformazione chiusa: la chiedono insieme Slow Fish e Fondazione
Univerde che denunciano come ''l'Italia sia sotto attacco da
parte di industrie che hanno chiesto decine di autorizzazioni''.
La richiesta e' partita da Roberto Burdese, presidente di
Slow Food Italia, e Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro e
presidente della Fondazione Univerde, che pensa a una petizione.
Uno studio di Ipr marketing illustrato stamani a Slow Fish
rivela infatti che il 64% degli italiani e' contrario alle
trivellazioni a causa del pericolo di inquinamento. ''E' una
notizia molto importante – ha detto Roberto Burdese -, questa
maggioranza e' significativa. Il mare e' il bene comune per
definizione ed e' giusto che siano gli italiani a decidere su
queste scelte, non solo chi abita sulla costa o chi ci lavora.
Solo il 20% e' favorevole mentre il 16% non risponde''.
''Il disastro del Golfo del Messico e' li' a metterci in
guardia – ha detto Alfonso Pecoraro Scanio -. Serve una
mobilitazione ma e' necessario anche cambiare la normativa
perche' oggi la burocrazia si puo' muovere all'insaputa del
Governo''. ''Le Isole Tremiti sono gia' in fibrillazione – ha
aggiunto il presidente di Univerde – e a giugno organizzano una
manifestazione di protesta. La moratoria deve partire dall'
Italia e poi estendersi a tutto il Mediterraneo con un accordo
internazionale''.