SALERNO – Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha vinto la sua battaglia in tribunale contro l’associazione “Caccia, ambiente-Partito dei Cacciatori”: l’associazione aveva fatto causa al ministro, ritenendo che la categoria dei cacciatori fosse stata diffamata con le sue dichiarazioni e la sua battaglia in difesa degli animali e contro la caccia.
In particolare, i cacciatori avevano contestato alcune affermazioni pubbliche sull’attività venatoria giudicata dal ministro come una “pratica barbara” che “non solo fa male agli animali ma causa anche grave danno all’ambiente”.
Ricordando anche la frase dello scrittore russo Tolstoj, Brambilla aveva definito la caccia “un atto stupido, crudele e nocivo al sentimento morale”, oltre che “pericoloso per l’incolumità dei cittadini sempre più dediti al turismo della natura”.
Il ministro del Turismo ha reso noto di aver ottenuto una vittoria completa davanti ai giudici. Il Tribunale di Salerno ha infatti deciso, con una sentenza depositata il 5 maggio, l’improponibilità della causa nei suoi confronti; nella pronuncia, viene ricordato anche il costante impegno del ministro a tutela degli animali.
La “manifesta infondatezza” della richiesta di risarcimento, avanzata dall’ associazione e sostenuta da alcuni cacciatori che sono intervenuti volontariamente nel giudizio, ha indotto il tribunale a condannare i querelanti al rimborso delle spese legali (2.500 euro) al ministro Brambilla.