Sul rigassificatore di Brindisi si accende il conflitto tra Regione e governo, tutto in stile British. L’assessore il ministro regionale al Lavoro, MiÂchele Losappio, ha infatti confermato che il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo firmerà il nuoÂvo decreto di autorizzazione per il rigassificatore della Brindisi Lng a Brindisi-Capo Bianco. «Sono ragioneÂvolmente sicuro – ha detto Losappio – che il Comitato nazionale Via ha espresso parere favorevole alÂle risposte depositate da BrinÂdisi Lng rispetto alle 40 riÂchieste di integrazione al proÂgetto formulate mesi fa dallo stesso ministero. Rispetto a ciò, l’amministrazione puÂgliese ha recepito per due volte, invece, il parere negatiÂvo del Comitato regionale Via. Ci troviamo perciò di fronte – sottolinea l’assessoÂre Losappio – ad un grande conflitto tecnico e istituzioÂnale».
Il ministro Stefania Prestigiacomo «ora dovrà daÂre l’ok firmando il decreto. Devono solo sbloccare SanÂdro Bondi, per il parere accesÂsorio dei Beni culturali. Non credo vi siano dubbi sull’esiÂto ». Per l’ex titolare dell’asÂsessorato all’Ecologia, è lamÂpante che «dietro ci sia stata una forte pressione dell’amÂbasciata di Gran Bretagna in Italia. Il governo inglese da sempre difende in tutto il mondo, da Bopal a Brindisi, gli interessi delle proprie imÂprese anche contro la volonÂtà delle popolazioni locali». Il rigassificatore di BrindiÂsi è un obiettivo che British Gas (gruppo di cui Brindisi Lng fa parte) persegue dal 1999, per assicurarsi un acÂcesso alla rete europea del metano. Brindisi, con la sua sottostazione, è il punto più a sud della rete Snam, il più vicino ai campi di estrazione in Egitto di British Gas.
DoÂpo gli arresti per corruzione di due anni fa del sindaco protempore e di manager del gruppo inglese, e il sequeÂstro del cantiere a Capo BianÂco nel porto esterno autorizÂzato il 21 gennaio del 2003 dal governo Berlusconi senÂza valutazione di impatto amÂbientale, i ministri Bersani e Pecoraro Scanio, per evitare una procedura di infrazione delle direttive Ue, nell’autunÂno del 2007 sospesero l’autoÂrizzazione e disposero una nuova procedura autorizzatiÂva ma con la Via. L’ampio e agguerrito fronte ambientaliÂsta brindisino parla, in una nota, di «parere preconfezioÂnato», malgrado penda un contenzioso amministrativo sulla legittimità della nuova Commissione Via insediata dalla Prestigiacomo.