ROMA – Caccia alla volpe aperta in Vaticano: nei mesi scorsi si era parlato di avvistamenti di volpi nei giardini del Papa, ma nel giugno scorso è stata pubblicata una prova: una fotografia su “Sotto l’ombra del cupolone”, giornalino informale riservato ai dipendenti della Città del Vaticano, ritrae un cucciolo di volpe.
A riprendere il piccolo animale, scrive la Stampa, era stato l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ora nunzio apostolico negli Stati Uniti. Viganò aveva fotografato il cucciolo all’ingresso di un tombino, forse diventato la sua tana.
Ma adesso quel cucciolo e i suoi fratelli sono cresciuti. E nella Città del Vaticano si è aperta la caccia. Sarebbero troppe, troppo adattabili e in grado di colonizzare qualsiasi ambiente a disposizione. Così i cacciatori tornano all’opera, rispolverando un uso già in vigore durante il pontificato di Leone XIII, appassionato cacciatore che però spesso lasciava libere le prede catturate nei giardini.
A rischio sarebbe anche l’ecosistema del chilometro quadrato del Papa, costituito da colibrì, pappagalli, upupe, picchi, merli bianchi, raganelle, tritoni, orbettini e gli immancabili gatti.
Secondo l’ispettore ecologico Beniamino Beccia, volontario dell’Ordine di Malta in piazza San Pietro, dentro le mura vaticane hanno trovato rifugio “specie ormai in via di estinzione nel Lazio”. E i cittadini del Vaticano sono pronti a tutto per difenderle.