«Le balle di Giugliano e Villa Literno non si possono bruciare perché Impregilo le ha date in garanzia alle banche che gli hanno permesso di partecipare alla gara per il ponte sullo stretto di Messina. E così va avanti la procedura di infrazione avviata dall’Unione europea». A lanciare l’accusa è l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini. Pronta la replica della società: «Questa è una ecopalla, non sappiamo da dove possa essere uscita una notizia del genere».
Tra Giugliano e Villa Literno ci sono 6 milioni di eco balle. Una parte di queste, meno di un milione, è di proprietà del commissariato di governo che ne sta smaltendo 500 tonnellate al giorno nel termovalorizzatore di Acerra; il resto appartiene alla Fibe (la società del gruppo Impregilo che ha costruito l’impianto) che fu autorizzata dall’allora commissario Antonio Bassolino a bruciarle dopo la costruzione dell’inceneritore: questa decisione è finita nel mirino della magistratura. I pm dopo aver indagato sulla composizione delle ecoballe le hanno sequestrate come «corpo del reato».
Ora però il problema su come smaltire questi rifiuti non è tecnico: «Io mi sono trovato in prossimità di definire una soluzione insieme ai sindaci dei due comuni interessati – dice Ganapini – avevo anche avanzato una proposta, ma mi sono dovuto bloccare perché le vecchie ecoballe non sono di fatto disponibili: 3 milioni sono sotto sequestro come corpo di reato e ho avuto la conferma che le altre sono state date da Impregilo in garanzia a un pool di banche che hanno elargito un finanziamento di 900 milioni di euro perché l’azienda potesse partecipare alla gara del Ponte sullo Stretto».
Secondo Impregilo le cose non stanno così: «Noi non abbiamo mai dato le cosiddette ecoballe in garanzia per il ponte di Messina – dice il portavoce dell’impresa – Non so da dove possa essere uscita una notizia del genere. Abbiamo presentato per il Ponte di Messina, così come per tutte le altre gare che ci siamo aggiudicate, da Panama a Las Vegas, delle garanzie che si fondano sull’affidabilità e sulla solidità dell’azienda».