KIEV – Una mandria di cavalli ucraini Przewalski , noti anche come Takhi o Pony della Mongolia, già sulla via dell’estinzione, è vittima del bracconaggio vicino a Chernobyl.
I ricercatori ucraini, secondo quanto scrive la Bbc, sostengono che la popolazione di cavalli Przewalski stia diminuendo per la velocità con cui i bracconieri hanno portato via gli animali, più rapidamente di quanto questi non si riproducano.
Trentun cavalli erano stati presi dalla riserva e da uno zoo locali e poi rilasciati nella zona intorno a Chernobyl tra il 1998 e il 1999.
Secondo gli scienziati citati dalla Bbci cavalli sono andati ad “arricchire la biodiversità” della zona vicino all’ex centrale nucleare il cui reattore danneggiato causò, nel 1986, la più grave catastrofe nucleare della storia, portando all’evacuazione della zona.
Il professor Tim Mousseau, biologo dell’Università della Carolina del Sud, che per lavoro visita la zona almeno due volte l’anno scorso, ha detto che la mandria che lui ha seguito sta diventando sempre più esigua con il passare degli anni.
“Molte persone in questa parte dell’Ucraina sono molto povere. Così l’accesso ad una risorsa come quella dei cavalli è molto allettante”, ha detto Mousseau alla Bbc.
Sergiy Paskevych, autore di un sito dedicato all’ecologia e alla fauna, ha invece detto alla Bbc che i bracconieri probabilmente arrivano da lontano e portano via le pelli per venderle.
Secondo Paskevych i dati più recenti sui cavalli suggeriscono che ci fossero trenta-quaranta animali nella zona: un numero molto inferiore ai 65 animali del 2003.
Ma secondo lui la colpa potrebbe essere dei lupi, o di qualche malattia. Non è escluso neppure il fattore antropogenico.
Paskevych ha suggerito che la zona diventi una riserva naturale “con un centro di ricerca per lo studio della natura e le conseguenze radeioecologiche del disastro nucleare. Ma oggi la situazione è ben diversa. E il futuro dei cavalli di Przewalski molto incerto”.
