ROMA – “Da 20 anni a Roma si gioca allo scarica-rifiuti”, così il ministro dell’ambiente Corrado Clini, che avverte: “Vi ho mandato i documenti ma non me li avete mai rimandati indietro firmati. Ora sta scadendo il tempo, e nessuno si assume la responsabilità”. Nel corso di un’audizione alla Commissione Ecomafie, Clini ha puntato il dito: ”Il piano Rifiuti per Roma sottoposto a Regione, Provincia e Comune non è stato sottoscritto. Non è tornata indietro la loro firma. C’è stato detto genericamente che c’è la loro disponibilità”.
”Non sono in grado di fare previsioni – ha proseguito Clini – ma credo tuttavia che stiamo arrivando alla scadenza del tempo. Siamo a luglio e le prescrizioni Ue non concedono più molto tempo. Mi auguro che si riesca a trovare rapidamente una soluzione, soprattutto rispetto alla carenza di trattamento, che e’ il passaggio piu’ critico”. Secondo Clini sono stati fatti ”alcuni passi avanti nel momento in cui il Comune di Roma ha deciso di avviare un piano differenziata, elaborato con il Conai, e che sostanzialmente rimette in discussione l’organizzazione esistente, che è molto complessa e poco efficiente”. Il ministro ha ricordato come l’obiettivo assunto dal piano per la differenziata della Capitale e’ del 50% in due anni: ”Questo – ha commentato – e’ molto importante, e’ un volano che puo’ rimettere la situazione di Roma in linea con le direttive europee e le leggi nazionali”, che prevedono però entro fine 2012 il 65% di differenziata. ”E’ un passo avanti” ha riconosciuto comunque Clini.
”Ci troviamo ad affrontare una situazione nella quale l’attuale governo non ha responsabilità. E’ una questione che nasce ‘fuori’. Il governo precedente se ne è assunto il carico ma senza entrare nel merito, se non di trovare un sito alternativo a Malagrotta”. ”Questo governo sostanzialmente si sta occupando, come del resto in altri casi – commenta sarcastico – di una questione che è sostanzialmente generata molto prima che il governo stesso se ne assumesse la responsabilità, e anche prima di quello che ci ha preceduto. E’ una vicenda ben incardinata in una cattiva gestione che dura da almeno 20 anni. Quello che mi colpisce infatti è proprio che questa vicenda non nasce nel momento in cui il Consiglio dei ministri ha dichiarato l’emergenza, ma molti anni prima. Bisogna avere come riferimento il 1992, il ’93, il ’94, le prime direttive europee. Quello che mi colpisce – ha ribadito Clini – è che si è ritenuto che questa situazione potesse continuare, senza intervenire. Quello che è stato fatto finora sembrano più infrastrutture di supporto formale e non interventi strutturali, e infatti la situazione e’ quella che abbiamo oggi: impianti che nominalmente potrebbero risolvere il problema, ma di fanno non possono farlo”.
”Noi – ha aggiunto il ministro – abbiamo attivato l’iniziativa per il Piano per Roma. Stiamo cercando di capire se attraverso l’iniziativa da una parte del Comune, e dall’altra del prefetto, si possa dar risposta alla procedura di infrazione. Cosa mi aspetto? E’ difficile. Ora stiamo verificando quali sono le opzioni che il commissario sta valutando, e su questa base decideremo se il governo dovrà prendere una iniziativa diversa. Stiamo cercando di gestire la situazione – ha concluso Clini – in maniera tale da riportare Roma nell’ambito delle direttive europee e delle norme nazionali”.