Pannelli solari e porti turistici: pericolo per l’ambiente, si “mangiano” coste e paesaggio

I porti turistici e i pannelli solari corrodono sempre di più il paesaggio delle coste italiane. In tutto si contano 35 luoghi in pericolo nella mappa delle emergenze: da Ischia a Capo Colonna a Crotone, dalle isole minori della Sardegna a quelle della Sicilia, dal paesaggio marino della Liguria a quello della Sicilia.

Affondano, così, nel business del cemento le acque intorno a Siracusa per far posto a due progetti portuali, rischiano di scomparire gli uliveti secolari delle campagne salentine sotto i colpi degli impianti fotovoltaici, e continua a perdere spazio la natura del perimetro marino regionale della Sardegna. Questo l’allarme lanciato da un dossier di Italia Nostra nell’ambito della terza edizione della campagna nazionale ‘Paesaggi sensibili 2010, dedicata alle coste.

Secondo il presidente di Italia Nostra, Alessandra Mottola Molfino, c’è ”un assalto grave e inaccettabile al paesaggio italiano”. La mappa dei luoghi ‘sensibili’ tocca tutta l’Italia. In particolare, si teme in Sardegna per l’ipotesi di liquidazione della Conservatoria delle coste (diventata Agenzia regionale nel 2006), così come in Sicilia nelle isole Eolie a Lipari per alcuni progetti di sviluppo di darsene, per il porto etrusco di Palamone e per l’agro-pontino laziale per l’edificazione abusiva nell’area delle dune sabbiose, per illegalità diffusa lungo la costa Viola calabrese (da Reggio Calabria a Palmi), e per la costa adriatica dall’Abruzzo al Friuli Venezia-Giulia.

Quello di Siracusa e’ ”un caso emblematico” dei porti turistici che si espandono, con l’isola di Ortigia dichiarata patrimonio dell’ umanita’ sono, infatti, in corso ”due devastanti progetti portuali – afferma Italia Nostra – da 50.000 metri quadrati”, in totale ”100.000 mq sottratti al mare”. Cosa per cui sara’ presentato un esposto all’Unesco per segnalare la violazione del vincolo. Questo, mentre ‘brucia’ al sole dei pannelli fotovoltaici il paesaggio storico del Salento, dove almeno il 50% della costa della provincia di Lecce e’ densamente edificata (soprattutto porti, approdi e insediamenti turistici).

La regione detiene, infatti, il primato internazionale per potenza fotovoltaica installata, anche grazie alla costruzione di ‘fattorie fotovoltaiche’ come, per esempio, quella fermata per mancanza di Via (Valutazione di impatto ambientale) che, secondo Italia Nostra, avrebbe dovuto ingoiare una superficie di 450.000 metri quadrati tra grano e uliveti. Infine, sono tre le proposte di Italia Nostra per salvare il paesaggio: la creazione su tutto il territorio italiano della Conservatoria delle coste (un ente pubblico sul modello francese), la realizzazione di osservatori regionali sui piani paesaggistici, il progetto di educazione al patrimonio culturale rivolto ai giovani.

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