“Il fracking inquina la birra”. In Germania è guerra produttori-governo

BERLINO – Il fracking? Inquina l’acqua e quindi rovina la birra. Parola di birrai tedeschi che scendono ufficialmente in campo contro la tecnica di estrazione di gas naturali e petrolio basata sulla frantumazione di rocce in profondità.

Stavolta, insomma, non si tratta di  improbabili teorie sulle cause dei terremoti (di fracking si era parlato a livello  para-scientifico a proposito del sisma in Emilia Romagna). Si tratta invece di una guerra tutta economica che si combatte in Germania. 

Succede che il Parlamento tedesco sta analizzando una proposta di legge sul fracking e in campo scendono sia gli ambientalisti sia i birrai. Il perché lo spiega il Sole 24 Ore. In Germania, infatti, la produzione della birra prevede norme stabilite fin dal 1516 e una di queste è la purezza dell’acqua. Purezza che potrebbe essere minacciata dalle trivellazioni con il gas.

Così i birrai scendono in campo contro la nuova legge. E non si tratta di un dettaglio visto che, spiega il Sole, i birrai sono una lobby potentissima in Germania, anche e soprattutto per il loro fatturato annuo da 8 miliardi di euro e i loro 25mila occupati. Tutto per una produzione annua da 90 milioni di ettolitri. Contro l’ipotesi di fracking i birrai hanno indirizzato una lettera a sei ministri compreso quello dell’ambiente.

Scrive il Sole 24 ore:

I cambiamenti legislativi introdotti dal Governo – si sostiene nella lettera – al momento non sono sufficienti per garantire la sicurezza delle forniture di acqua potabile e quindi il rispetto dei requisiti previsti dalla Reinheitsgebot».

Ed eccoci alla legge secolare, la Reinheitsgebot, appunto, la più antica al mondo sulla sicurezza alimentare. Alla lettera significa «editto sulla purezza» e in origine limitava strettamente l’uso di ingredienti per produrre la birra all’acqua, all’orzo e al luppolo (il lievito, oggi in lista, non era stato ancora inventato). Promulgata a Ingolstadt da Guglielmo IV di Baviera, in parte serviva a calmierare i prezzi di segale e frumento e regolare l’offerta tra birrai e panificatori. Oggi, in realtà, è in vigore un’altra normativa che ha un po’ ampliato la gamma degli ingredienti, ma gran parte dei birrai tedeschi segue ancora i comandamenti originali utilizzando l’editto sulla purezza anche come formidabile strumento di marketing.

 Ma perché i birrai hanno paura del fracking? Per un motivo semplice. Per frantumare le rocce, infatti, vengono usati anche solventi chimici. I birrai e gli ambientalisti temono per le falde acquifere e per i pozzi privati. Chi ha ragione? Nel dubbio i birrai preferiscono non rischiare.

Published by
Emiliano Condò