LONDRA – La ricerca medica viene messa a rischio in Gran Bretagna a causa degli attivisti contro la vivisezione che fanno pressioni su linee aeree e traghetti affinche’ non trasportino animali che nel Regno verranno usati per esperimenti. Lo rivela oggi il Times, secondo il quale con solo poche aerolinee ancora disposte ad importare gli animali, la ricerca medica, settore in cui le industrie farmaceutiche in nel Regno investono 4 miliardi di sterline all’anno, ne potrebbe soffrire pesantemente.
Solo un piccolo numero degli animali usati negli esperimenti vengono importati, ma sono spesso quelli piu’ importanti. ‘Banche’ dei topi esistono infatti in diversi Paesi dove i roditori vengono allevati secondo diverse alterazioni genetiche per poi essere utilizzati nella ricerca contro malattie come la distrofia muscolare e il morbo di Alzheimer.
Tramite una serie di campagne condotte per lettera e via Facebook gli attivisti sono riusciti a persuadere tutti gli operatori di traghetti a rifiutarsi di trasportare gli animali. Sebbene non siano state fatte minacce, il passato ha insegnato la cautela.
Un portavoce di P&O ha dichiarato: ”Chi e’ del settore e ha memoria lunga si ricorda quando la campagna contro il trasporto di bestiame era in voga. In un’occasione una bomba era scoppiata in faccia ad un segretario della Stena. Sappiamo che questo commercio e’ perfettamente legale. D’altra parte pero’ abbiamo una reputazione da difendere e ci dobbiamo preoccupare della sicurezza dei nostri dipendenti”.
In un commento per il Times, Lord Drayson, ex ministro della Scienza tra il 2008 ed il 2020 e fondatore di una societa’ produttrice di vaccini, ha dichiarato che senza la vivisezione sarebbe impossibile produrre nuove medicine e la ricerca ne soffrirebbe. Secondo il gruppo antivivisezione Peta tuttavia, il 90% dei medicinali che superano i test su animali falliscono quelli sulle persone e nonostante il numero di animali usati in test di laboratorio sia aumentato negli ultimi anni, il numero di medicinali e’ diminuito.