TOKYO – Una nuova esplosione proveniente dal reattore n.2 della centrale nucleare di Fukushima 1 scuote il Giappone e alimenta le paure di fusione e fuga radioattiva. L’esplosione è avvenuta poco prima della mezzanotte (ora italiana) di lunedì 14 marzo.
Poco dopo le agenzie giapponesi battono altre notizie preoccupanti: radioattività in aumento è stata registrata nella prefettura giapponese di Ibaraki, tra la centrale nucleare di Fukushima e Tokyo.
Livello di radiazioni nell’aria in aumento, di quattro volte, anche nei pressi della centrale nucleare giapponese di Fukushima. La compagnia Tepco, che gestisce l’impianto, ha annunciato di aver evacuato i suoi impiegati dalla zona del reattore n.2, nel quale è avvenuta l’esplosione. Le autorità giapponesi, per ora, tendono a mantenere relativamente basso l’allarme e spiegano che il livello raggiunto dalle radiazioni dopo l’esplosione è ancora fortemente al di sotto di quello che potrebbe causare una contaminazione su larga scala.
A dare la notizia della nuova deflagrazione è stato il governo giapponese precisando che anche questa esplosione,dovuta all’idrogeno, ha danneggiato o distrutto la gabbia esterna del reattore, ma non il cuore dell’impianto.
Poco prima sempre il governo aveva annunciato che era danneggiata la struttura di contenimento del reattore n.2 della centrale Fukushima 1. Il portavoce dell’esecutivo Yukio Edani, aveva parlato di ”possibili danni nella vasca di condensazione”, che serve a raffreddare il reattore e a controllare la pressione all’interno. Detto in parole povere significa che il reattore è instabile e che una fuga radioattiva è assolutamente impossibile da escludere.
Nel corso della giornata di lunedì si sono succedute diverse esplosioni nell’impianto nucleare di Fukushima numero 1 nel nord est del Giappone. Una di queste ha fatto saltare una parte del tetto della gabbia di contenimento senza danneggiare, secondo i funzionari giapponesi, il reattore.
L’esplosione ha causato il ferimento di undici persone una delle quali, investita da una forte quantità di radiazioni, è in condizioni gravi.
Per tutto il giorno i giapponesi hanno lavorato al pompaggio di acqua nei reattori: si è cercato di impedire l’esposizione delle barre, il loro surriscaldamento e la conseguente fusione. L’operazione, però, fino ad ora non ha dato i frutti sperati: le barre sono ancora esposte e il rischio di una fusione è tutt’altro che scongiurato.
Il video dell’esplosione: