OSAKA – Un filo di speranza si è intravisto sabato nella minacciosa crisi nucleare in corso in Giappone, quando i tecnici sono riusciti a connettere un cavo di un chilometro e mezzo ad uno dei reattori della centrale di Fukushima che minacciano di rilasciare nell’atmosfera una grande quantità di micidiali particelle radioattive. I responsabili sperano di poter completare presto l’operazione, ripristinando il rifornimento diretto di energia ai quattro reattori danneggiati.
Una volta che l’elettricità sarà stata ripristinata, il passo successivo sarà quello di verificare se è possibile alimentare direttamente il sistema di raffreddamento della centrale, fondamentale per riportare sotto controllo i reattori surriscaldati. Il successo della disperata lotta contro il tempo è tutt’altro che garantito: ”Facciamo del nostro meglio ma non possiamo garantire che l’elettricità sarà ripristinata”, ha dichiarato un funzionario della Tepco, la società che gestisce la centrale.
La Tepco, che è stata investita dalle critiche e accusata di aver esitato troppo prima di decidere di bombardare i reattori con l’ acqua del mare, ha chiesto pubblicamente scusa ”ai cittadini giapponesi per aver causato tanti problemi e fastidi”.
Il primo elemento positivo della giornata è la stabilizzazione del reattore considerato più pericoloso, quello numero 3, nel quale il ”nocciolo” di uranio arricchito è stato parzialmente danneggiato. I tecnici, circa 300, che hanno lavorato nel cuore della zona più pericolosa della centrale, sono riusciti a far entrare dell’ acqua nel reattore dopo averlo bombardato per sette ore di fila con gli idranti montati sui mezzi dei vigili del fuoco.
Il portavoce del governo Yukio Edano ha sostenuto in una conferenza stampa che nel reattore ”la situazione si è in qualche modo stabilizzata”. Poi è stato rimesso in funzione il sistema di raffreddamento delle vasche di stoccaggio del combustibile esausto nei reattori 5 e 6. La svolta, riferisce la Tepco, è maturata dopo che gli ingegneri sono riusciti a far ripartire le pompe per garantire la fornitura di acqua marina alle vasche. Per la prima volta, tracce di radioattivita’ sono state trovare nel latte prodotto a Fukushima, dove si trova la centrale avariata e negli spinaci coltivati nella vicina prefetture di Ibaraki.
Le truppe della Self-Defense Forces, le Forze armate nipponiche, torneranno poi a bombardare di acqua il reattore n.4 della centrale di Fukushima. Lo riferiscono i media giapponesi.
Tracce di iodio radioattivo sono state trovate nell’acqua corrente nella capitale, Tokyo, e in altre cinque prefetture vicine. L’ Agenzia internazionale per l’ energia atomica – che ha definito la situazione a Fukushima ”grave ma non peggiorata” – ha affermato di aver saputo che le autorità giapponesi hanno consigliato nei giorni scorsi ai residenti nei pressi della centrale di assumere pastiglie o sciroppo di iodo, che protegge contro il cancro alla tiroide provocato dall’ esposizione alle radiazioni. I livelli di radioattività nella ”zona di esclusione” intorno alla centrale sono alti, ma sono solo poco superiori al normale a Tokyo.
Per la capitale una minaccia è portata dal vento, che da domenica notte comincerà a soffiare dalla centrale verso sud. Complice un ”ponte” di tre giorni per la Festa di primavera, che in Giappone si celebra lunedì , un gran numero di residenti della capitale si è allontanato dalla capitale, intasando i trasporti e gli alberghi di Osaka e delle altre città lontane dall’epicentro della crisi.