“L’infezione è così virulenta e letale che gli scienziati pensano possa devastare le campagne e gli spazi verdi urbani più di quanto abbia fatto la grafiosi dell’olmo, una malattia che ha ucciso 25 milioni di alberi dal 1967”, spiega il quotidiano The Independent.
Albero sacro per i celti, è stato promosso a simbolo degli inglesi nel 1651, quando re Carlo II, inseguito dall’esercito di Cromwell, si salvò grazie al rifugio offerto da un enorme quercia, a boscobel hall.
La Commissione forestale ha individuato 55 siti nel sud inglese, nelle midlands e nell’east anglia dove l’infezione si è già diffusa.
La Woodland Heritage quantifica la somma necessaria per sventare il disastro in 10 milioni di sterline sui prossimi 5 anni.
La quercia rappresenta il 16% dell’intera superficie boschiva e “l’impatto della perdita sarebbe catastrofica”, afferma hilary allison, direttore della policy di woodland trust. La quercia ricopre 130.000 ettari di bosco e parchi ed è parte del paesaggio da sempre, da ancora prima dell’arrivo degli umani sulle isole britanniche.