Marea Nera. La Halliburton non effettuò i test necessari sul cemento usato per il pozzo della BP

La Deepwater Horizon in fiamme

La Halliburton  ha ammesso di non aver effettuato un importante collaudo della formula finale del cemento usato per chiudere ermeticamente il pozzo petrolifero della BP esploso nel Golfo del Messico, a quanto riferisce la rete televisiva msnbc.

L’azienda, che era il contractor cementifero della BP, ha dichiarato che questa all’ultimo momento ha aumentato la quantità di un importante inrediente nella miscela del cemento. Mentre un precedente collaudo aveva dimostrato che il cemento senza l’aggiunta fatta dalla BP era stabile, la Halliburton non ha effettuato un collaudo di stabilità della nuova miscela.

L’incapacità del cemento nel prevenire l’entrata di petrolio e gas nel pozzo viene indicata come una delle cause del disastro del 20 aprile in cui la piattaforma della BP Deepwater Horizon esplose e successivamente affondò causando la morte di 11 persone.

La Halliburton ha dichiarato che un collaudo positivo era sato effettuato su una miscela di cemento diversa da quella che poi venne usata. Sebbene alcuni test vennero effettuati sulla nuova miscela richiesta dalla BP, essi non inclusero un importante test di stabilità.

Le dichiarazioni della Halliburton sono state rese come risposta agli accertamenti effettuati dalla commissione presidenziale  sulla perdita di petrolio che ha inquinato buona parte del olfo del Messico.

Una lettera pubblicata dalla commissione afferma che la BP e la Halliburton sapevano già settimane prima dell’esplosione della Deepwater Horizon che la miscela di cemento che intendevano usare per sigillare il nuovo pozzo era instabile, ma la usarono ugualmente.

La commissione, nel primo accertamento di responsabilità per il disastro, afferma nella lettera che l’utilizzo del cemento inadatto ”può aver contribuito all’esplosione” della Deepwater Horizon. Se il cemento avesse tenuto, prosegue la lettera, ”avrebbe impedito agli idrocarburi di entrare nel pozzo” e provocare l’esplosione.

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lgermini