L’inquinamento atmosferico, anche quello più insidioso, quello delle polveri sottili, quello che fa diventare neri i mobili anche se tenete le finestre sigillate, ormai non è più un problema: basta avere a disposizione un impianto del tipo realizzato in Cina e installato, per ora, a beneficio delle altissime sfere del Partito comunista e dello Stato cinesi.
A realizzare l’impianto di depurazione dell’aria non è stata una fabbrichetta di quelle che copiano i prodotti occidentali persino nei tagliandi di controllo qualità. L’etichetta sulle macchine installate nell’ufficio del presidente cinese Hu Jintao è della Broad Group Company, azienda edile famosa in Cina per riuscire in imprese che rasentano l’impossibile, come la costruzione di un grattacielo in sole 90 ore.
Dopo averne fatto beneficiare le alte sfere di quello che fu il celeste impero e in tempi più vicini a noi il rosso oriente, la Broad Group Company ha provato a fare il suo “grande salto in avanti” nel campo dei purificatori di aria, passando da alcune centinaia di impianti a una produzione di massa. Ma gli è andata male, come andò al padre di quel fallimentare tentativo di politica economica, il Presidente Mao: le polemiche che sono seguite alla campagna pubblicitaria hanno infatti creato non poco imbarazzo.
Se è vero infatti che i personaggi che occupano le più alte posizioni nel Governo, nel Parlamento e nel Partito unico cinesi hanno sempre usufruito di molteplici privilegi, dalle automobili lussuose alle cure mediche, dal cibo biologico prodotto in esclusiva alle migliori scuole per i giovani figli, nessuno si era spinto a tanta ostentazione come quella messa in atto dalla Broad Group Company, i cui dirigenti sono arrivati a dire: “L’ aria più salutare e pulita per i nostri leader nazionali è una benedizione per tutto il popolo cinese” .
Zhang Zhong, vice presidente della Broad Group, ha detto che sono stati installati oltre 200 puficatori tra la Grande Sala del Popolo, l’ufficio del Presidente Hu Jintao e lo Zhongnanhai, il complesso di edifici di Pechino che è adibito a sede del Partito Comunista Cinese e del Governo della Repubblica Popolare e destinato ai leader anziani e le loro famiglie.
Ma il fatto che anche l’aria respirata, in Cina, non sia uguale per tutti ha messo in moto, nel giro di pochi giorni dall’avvio della nuova campagna pubblicitaria, un vortice di critiche tra i cinesi anche perché la notizia che i vertici del governo siano in gran parte isolati dall’aria malsana che si respira a Pechino arriva in un momento di inquinamento piuttosto drammatico nella capitale, con livelli al limite del pericolo registrati dalla Ambasciata degli Stati Uniti.
Su Sina Weibo, il servizio di microblogging più popolare del Paese, si sono lette frasi come questa: “Hanno già il privilegio di mangiare prodotti di ottima qualità e non corrono il rischio di bere latte in polvere avvelenato, ora godono anche di aria filtrata e pulita. Questo dimostra la loro indifferenza per le condizioni di vita della gente comune”.
E proprio queste critiche, postate giornalmente su Twitter e su applicazioni per iPhone, hanno stimolato un dibattito pubblico sul fatto che il governo cinese oscuri volutamente il grado di inquinamento atmosferico della nazione.