ROMA – Non sara' una buona stagione per le castagne, che vedranno presumibilmente ridurre la produzione complessiva del 50%. Un crollo che segue peraltro la performance gia' negativa dell'anno scorso. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori in occasione dell'apertura della campagna 2010-2011.
A minacciare la leadership europea di castagne e marroni 'made in Italy' – afferma la Cia – sono gli effetti devastanti dell'insetto 'killer', il cinipide galligeno che da anni danneggia gravemente i boschi di castagni.
Anche la siccita' senza precedenti di agosto e settembre ha contribuito a compromettere la produzione. Se il caldo afoso ha giovato alla qualita' delle nocciole e di tutta la frutta secca in guscio, per le castagne, al contrario, e' stato il colpo di grazia, alzando di un 10% la percentuale di guasto rispetto al 2010.
Un ''mix micidiale'' di agenti negativi, sottolinea la Cia, che portera' con tutta probabilita' al dimezzamento dei quantitativi prodotti, con punte del 70 e dell'80 per cento.
Anche la pezzatura risulta ridotta, sempre a causa della disidratazione del frutto che richiede un ambiente umido per prosperare. Sul fronte dei prezzi, sembra che le prime vendite si attestino sulle cifre dell'anno scorso. Si prevede, quindi, una stagione in 'rosso' per un comparto d'eccellenza che conta 34.160 imprese e piu' di centomila lavoratori e che tra il 1999 e il 2007 ha fatto registrare una produzione pari a un valore medio di 46 milioni di euro.
