La mattanza, riferisce un comunicato dell’organizzazione che fornisce anche foto e video, è avvenuta nella cittadina di Klaksvik e ha riguardato i globicefali (in inglese: pilot whales) considerati protetti dalla ”Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa” del 1979, la cosiddetta ”Convenzione di Berna” firmata anche dalla Danimarca.
Le immagini sono state riprese da un attivista della Sea Shepherd che è riuscito a spacciarsi per uno studente svedese di cinematografia. Il metodo di uccisione dei cetacei viene definito ”crudele” perché prevede lo spiaggiamento degli animali ed il taglio della spina dorsale con coltelli: la morte, sottolinea l’organizzazione ambientalista nella nota, è ”lenta ed estremamente dolorosa” e puo’ durare anche quattro minuti.
Le foto mostrano globicefali decapitati o sventrati e dall’attivista, Peter Hammarstedt, ha raccontato di aver visto ”piccoli estratti dal ventre della madre morta e lasciati a marcire sugli scogli”.