L’Etna si risveglia dopo un sonno di quattro mesi. Dalle 21.24 del 6 novembre la rete di telecamere di monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha iniziato a registrare sulla sommità del vulcano catnese bagliori sempre più marcati ed intensi che provenivano dal basso fianco orientale del cratere di sudest, riconducibili ad attività esplosiva di tipo stromboliano.
L’attività esplosiva è andata apparentemente aumentando nelle due ore successive, con bagliori sempre più intensi ed esplosioni più frequenti. I getti di lava sono rimasti contenuti in qualche decina di metri di altezza.