“Ovviamente quello dei tornado e’ un fenomeno prevalentemente meteorologico, legato a condizioni locali – spiega l’esperto – e deriva soprattutto da alcune tempeste particolari piu’ comuni in primavera nell’area centrale degli Usa. La principale connessione con i cambiamenti climatici deriva dall’instabilita’ dell’aria a basse altitudini che genera poi le tempeste.
”Condizioni piu’ umide e calde favoriscono l’instabilita’, e gli oceani stanno diventando piu’ caldi per i cambiamenti climatici”. Secondo Trenberth il contributo della ‘febbre del pianeta’ puo’ arrivare a un terzo del potenziale distruttivo del tornado: “I cambiamenti climatici influiscono al massimo per il 5-10% sull’instabilita’ dell’aria – afferma l’esperto – ma questa percentuale si trasforma nel 33% in termini di danni provocati”.
C’e’ una grande variabilita’ naturale in questi fenomeni, rileva Trenberth, ”come dimostra il fatto che lo scorso anno non ci sono stati tornado, ma nei casi in cui la variabilita’ va nella stessa direzione dei cambiamenti climatici si battono i record, com’e’ avvenuto questa volta”.