Fuga di gas nel Mare del Nord: rischio esplosione evacuate 3 piattaforme

ABERDEEN (MARE DEL NORD) – Una zona d’esclusione è stata predisposta attorno alla piattaforma di estrazione del gas di Total nel Mare del Nord. Al largo di Aberdeen, dove Eni possiede il 21% delle quote del giacimento Elgin, domenica scorsa si è verificata una fuoriuscita di gas nel corso di un’operazione di trivellazione. Ora la situazione si aggrava, costringendo anche Shell ad evacuare il suo personale da due installazioni limitrofe.

La Piattaforma Elgin è nel Mare del Nord, a 150 miglia (270km) delle coste della Scozia, di fronte alle coste Norvegesi. Dalla piattaforma si estraggono 140 mila barili di petrolio equivalente al giorno, maggiore azionista è la Total con il 46,2% del totale delle quote. Eni ha il 21,8%, BG il 14,1%, E.ON il 5,2%, Exxon Mobil il 4,4%, Chevron il 3,9% e altri il 4,4%. Ieri i titoli delle due società capofila sono scesi rispettivamente del 6,7% e dell’1,4%. Oggi a Milano il titolo Eni è stabile. La compagnia ha fatto rilevare già da ieri che la perdita di produzione potrebbe essere pari 25 mila barili di petrolio equivalenti al giorno.

Gli ambientalisti l’hanno soprannominato “il pozzo dall’inferno”, a causa dell’elevata pressione del giacimento. Secondo gli esperti una delle piste per bloccare la fuga di gas potrebbe essere la costruzione di un pozzo di emergenza: un intervento che rischia di protrarsi per 6 mesi che ha già causato il crollo del 6% del titolo Total in Borsa a Parigi.

L’ipotesi peggiore è che sia necessario costruire un pozzo secondario, la soluzione più estrema. Si aprirà una discussione sulle decisioni prese da Total e bisognerà capire se c’è stata negligenza o meno. La società francese ha, infatti, ammesso che l’avaria sottomarina è probabilmente dovuta a una manovra errata dei propri ingegneri: in pratica è stata creata una via di fuga da una sacca di gas inutilizzata sopra la riserva principale del giacimento.

Total afferma che l’incidente avrà ripercussioni limitate sull’ambiente. Di tutt’altro avviso i responsabili di un gruppo ambientalista norvegese secondo cui la situazione è del tutto fuori controllo.

Published by
Daniela Lauria