Marea nera, arriva il super-skimmer. Il petrolio verso le spiagge di Miami

La nave super-skimmer A Whale

Per le operazioni di pulizia nel Golfo del Messico sara’ utilizzata a partire dai prossimi giorni la nave raccogli-petrolio (skimmer) piu’ grande al mondo. Si chiama “A Whale” (letteralmente “Balena A”), e’ una petroliera riadattata nella speranza che sia in grado di aspirare l’acqua oleosa dalla superficie del Golfo del Messico in quantità che nessun altro skimmer al mondo puo’ fare: fino a mezzo milione di barili in un solo giorno, tanti quanti quelli raccolti in due mesi dalle centinaia di imbarcazioni operanti nella zona colpita dalla marea nera.

La A Whale e’ una nave di proprieta’ di una societa’ di Taiwan. Se superera’ i test dei tecnici americani sara’ inviata in prossimita’ della zona in cui sgorga il petrolio, a un’ ottantina di chilometri al largo della Louisiana, e dovrebbe essere in grado di aspirare da sola la maggior parte del greggio quotidiano.

Gli altri skimmer (che sono per lo piu’ barche di pescatori riciclate per l’emergenza) saranno invece riposizionati piu’ in prossimita’ delle coste. Se le cose funzioneranno come previsto, la A Whale dovrebbe essere in grado di aspirare petrolio dal mare e, grazie a particolari macchine pulitrici di cui e’ dotata, separarlo dall’ acqua.

A pieno regime dovrebbe recuperare, secondo i tecnici, fino a mezzo milione di barili d’acqua oleosa al giorno, ma non e’ ancora certa la quantita’ di petrolio che verra’ raccolta dopo la scrematura. Le operazioni di pulizia attualmente consentono di aspirare una media di 20-25 mila barili di greggio. ”Al momento e’ la nostra piu’ grande speranza” ha detto Edward Overton, professore di Scienza Ambientali presso l’Universita’ della Louisiana.

Intanto, per effetto della Corrente del Golfo il petrolio della Bp, che da 75 giorni avvelena il Golfo del Messico, arriverà probabilmente a lambire anche le spiagge di Miami, sulla costa atlantica della Florida. Lo prevede uno studio elaborato dagli esperti della National Oceanic Atmospheric Administration (Noaa), l’agenzia federale Usa che si occupa dello “stato di salute” delle acque e dell’ aria d’America.

Basandosi su proiezioni matematiche calcolate sulla base della “verosimile” perdita di 33 mila barili di petrolio al giorno, lo studio ha accertato che parte di quel greggio e’ destinato a essere ”risucchiato” nell’Atlantico, per risalire lungo le coste americane. L’indagine ha calcolato infatti che ”quasi inevitabilmente” il petrolio presente oggi all’interno del Golfo sara’ spinto dalla Loop Current oltre la punta meridionale della penisola della Florida, per poi entrare nella Corrente del Golfo, quella che dai mari del Sud raggiunge l’Artico, e risalira’ verso nord.

Ci sono a questo punto 60-80% di possibilita’ che il greggio tocchi le spiagge della costa atlantica, tra le quali anche quelle di Miami. Alla luce di queste previsioni, si fanno sempre piu’ pressanti nei confronti di Bp le accuse di ritardi e negligenze. L’ultima in ordine di tempo e’ questa: un giornalista freelance di New Orleans, C.S. Muncy, ha diffuso via Youtube un video che mostra le immagini di un tratto di spiaggia della Grande Isle, in Louisiana, in cui, a suo dire, il petrolio non sarebbe stato rimosso, ma sepolto.

L’accusa nei confronti della Bp e’ che invece di ripulire le spiagge, come si e’ impegnata a fare, in molti casi ricorra a questi mezzi di pulizia, meno costosi e sicuramente più veloci. Per ora si tratta solo di un sospetto, ma giustificato dal tipo di immagini documentate.

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lgermini