La Halliburton e la BP sapevano, settimane prima dell’incidente alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, che la mistura di cemento usata per sigillare il pozzo era instabile. Lo afferma un rapporto della commissione creata dalla Casa Bianca per indagare sul disastro.
Il rapporto rivela che la Halliburton aveva condotto prima dell’incidente tre test di laboratorio che indicavano che l’impasto di cemento usato per il pozzo non era in linea con gli standard richiesti.
Il risultato di almeno uno di questi test era stato dato alla BP l’8 marzo, cioè un mese prima dell’incidente alla piattaforma che aveva causato la morte di 11 persone e il disastro della marea nera. Nonostante i risultati del test la BP non aveva preso alcun provvedimento.
Un altro esame di laboratorio fatto dalla Halliburton una settimana prima dell’incidente aveva di nuovo mostrato la instabilità della mistura di cemento, afferma il rapporto, ma i risultati non erano mai stati inviati alla BP.
Mentre la commissione non identifica il problema del cemento come causa principale del disastro, viene sottolineato nel rapporto che se il cemento avesse svolto alla perfezione il suo compito non ci sarebbe stata con molte probabilità la marea nera.
In una indagine interna la BP aveva già identificato carenze nell’opera di cementazione del pozzo tra i principali fattori che potevano aveva contribuito al disastro dando così la responsabilità alla Halliburton, che aveva curato questa parte del lavoro.
Da parte sua, la Halliburton aveva sostenuto che la miscela di cemento usata nel pozzo era giusta e che il disastro poteva essere stato causato invece da errori da parte della BP nella progettazione del pozzo e nelle operazioni di estrazione del petrolio. Secondo il rapporto odierno della commissione la mistura di cemento esaminata in condizioni di laboratorio ha fallito nove diversi test di stabilità.
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