Nei confronti della BP, responsabile del disastro petrolifero nel Golfo del Messico, se ne son dette di tutti i colori, a cominciare dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Durante le udienze congressuali cui sono stati chiamati a dire la loro – senza grande successo – il fior fiore dei massimi dirigenti delle compagnie petrolifere, il deputato democratico dello stato di New York Anthony Weiner ha dato dell”’incompetente” all’ amministratore delegato del BP Lamar McKay.
Poi è stato il turno del democratico della Florida (uno degli stati minacciati dalla marea nera) Cliff Stearn, che ha semplicemente detto in faccia a McKay di dimettersi. Ora, alla Camera dei Deputati statunitense se ne sentono di tutti i colori e pochi si meravigliano di quello che a volte i deputati riescono a dire.
Ma il deputato repubblicano della Louisiana devastata dal petrolio BP, Joseph Cao, ha sorpreso anche i suoi più incalliti colleghi.
Americano di origini vietnamite, Cao ha ritenuto che le dimissioni di McKay non fossero sufficienti ad espiare il malfatto della Bp nel Golfo del Messico con le sue stupende spiagge ora insozzate dal greggio, fauna distrutta, preziose paludi inquinate dal petrolio che continua a sgorgare al ritmo di – sercondo le ultime stime – 10 milioni di litri al giorno dal pozzo guasto sito a 1.500 metri di profondita.
No. Da buon orientale Cao ha chiesto a McKay qualcosa di più delle semplici dimissioni. Nel silenzio generale dell’aula gli ha chiesto di fare hara-kiri.
Ha detto il deputato do Cao: ”Il collega Stearn ha chiesto le dimissioni del signor McKay. Ma nella cultura asiatica noi ci comportiamo diversamente. Ai tempi dei Samurai, vi avremmo semplicemente dato un coltello bene affilato per infilarvelo nelle budella e morire lentamente”.
Detto questo, ha proseguito Cao, i miei elettori stanno ancora cercando di decidere cosa io debba chiederle, ma resta il fatto che la ripulitura dal vostro petrolio è una vergogna, e che le richieste di indennizzo a voi rivolte trattate in maniera indegna”.