La guardia costiera americana stima che la perdita di petrolio nel Golfo del Messico possa aggravarsi considerevolmente, riversando milioni di litri di greggio ogni ora. Lo riferisce il giornale The Mobile Press-Register.
Secondo un rapporto riservato della Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (Noaa), due nuove perdite sono state scoperte mercoled scorso, 28 aprile, nella colonna montante danneggiata della piattaforma petrolifera, affondata il 22 aprile scorso dopo una esplosione e un incendio, a 70 km dalle coste della Louisiana.
“Se la colonna montante si deteriora ancora di più – si legge nel rapporto – il flusso di petrolio potrebbe diventare incontrollato e liberare un volume di grandezza superiore a quello che si pensava in previdenza”.
La piattaforma petrolifera era di proprietà della Transocean, la più grande compagnia di trivellazioni off shore al mondo: fondata in Alabama col nome di Sonat, ha oggi la sede principale a Houston, in Texas, ma dal 2008 Š controllata dalla svizzera Zug. La piattaforma era affittata dalla compagnia petrolifera britannica Bp (British Petroleum).