E’ iniziata nel Golfo del Messico l’operazione “cupola” destinata a bloccare la fuoriuscita di petrolio dalla falla principale, arginando la marea nera. Una struttura gigantesca, un intervento senza precedenti e un’incognita. Così la British Petroleum ha definito l’intera operazione considerando che è la prima volta che una struttura del genere viene installata a 1.500 metri di profondità.
Pesante 98 tonnellate, la struttura è costituita da un container rettangolare di acciaio alto più di 12 metri e sormontato da una cupola. E’ la prima di tre strutture di questo tipo (quante sono le falle) che l’azienda prevede di utilizzare per incanalare buona parte del petrolio (un miscuglio di greggio e acqua) verso la stiva di una nave (dove petrolio e acqua verranno separati). Secondo Bp, il macchinario servirà a catturare l’85% del petrolio che sgorga dal pozzo sottomarino.
Gli esperti sanno fin da ora che all’inizio non sarà possibile eliminare completamente la fuoriuscita di petrolio e saranno necessari almeno tre mesi di lavoro per avere questa sicurezza. I grandi punti interrogativi dell’operazione, secondo gli esperti, riguardano la capacità della struttura di contrastare la fortissima pressione del petrolio e la grande precisione indispensabile per incanalare il petrolio a bordo della nave.