Comunità d’intenti tra Usa e Gran Bretagna per contrastare il disastro ambientale provocato dalla Bp. Dopo l’ultimatum della Guardia Costiera, che dava 48 ore alla società inglese per un piano aggressivo capace di contenere il greggio, evidentemente è nato un po’ di attrito tra i due paesi. A calmare le acque della diplomazie internazionale prima una telefonata tra i due premier.
Nella telefonata il presidente Obama ha detto al premier britannico che “non ha alcun interesse” a minare il valore della Bp,dopo la disastrosa perdita di petrolio al largo della Louisiana.
Il presidente Obama ha detto al primo ministro che la sua inequivocabile opinione è che la “Bp è una multinazionale globale e che le frustrazioni sulla perdita di petrolio non hanno nulla a che fare con l’identità nazionale”. E ha poi ribadito “l’importanza economica della Bp per la Gran Bretagna e altri Paesi”.
Nel comunicato che ha raccolto quanto detto durante la telefonata si conferma che il premier britannico David Cameron e il presidente degli Usa, Barack Obama, sono d’accordo sul fatto che la Bp che debba continuare a lavorare per contenere la perdita di petrolio nel Golfo del Messico.
Intanto l’ufficio del premier britannico ha annunciato che David Cameron farà una visita a Washington il 20 luglio.
