Marea nera, la Bp assicura: “Pagheremo noi il conto del disastro”

Il conto per il disastro causato dall’incidente alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico sarà a carico della Bp: lo ha detto un portavoce dell’azienda, Nigel Chapman, interpellato dalla Bbc.

«Il conto è nostro – ha spiegato – Tutte le risorse dell’azienda sono concentrate su questo evento, perché venga gestito rapidamente, in particolare per difendere la costa al meglio possibile. Abbiamo squadre di tecnici al lavoro, equipaggiamento in quantità. Il fine principale, al momento, è proteggere l’ambiente: per questo abbiamo personale e equipaggiamento lungo la costa, per proteggerla. Lo sforzo è ora concentrato lì».

Negli ultimi anni la BP è stata coinvolta in diversi incidenti e controversie, e ha dovuto pagare spese ingenti di risarcimento, nonché multe (solo l’anno scorso 2 milioni di dollari per equipaggiamento non a norma in campi petroliferi lungo il North Slope, in Alaska).

Ma secondo gli esperti – che non indicano cifre – il conto potrebbe essere assai più salato, questa volta: oltre alle spese di pulizia, che già ora ammontano a 6 milioni al giorno, Bp potrebbe dover affrontare multe e costi per garantire una maggior sicurezza delle piattaforme che gestisce nel Golfo del Messico. Poi ci saranno i costi legali: sono già scattate due azioni legali legate all’esplosione della Horizon e i possibili danni all’industria per la pesca dei gamberi.

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Robertar