A cento giorni esatti dall’esplosione sulla Deepwater Horizon che e’ all’origine della marea nera, nel Golfo del Messico ”il peggio e’ passato”. A dirlo e’ il nuovo amministratore delegato di BP, Bob Dudley, anche se precisa che ”resta ancora molto da fare”.
Intervistato oggi dalla CNN, Dudley si e’ detto ottimista sui risultati delle operazioni di pulizia, in corso ormai da mesi. ”Non sono ancora in grado di garantirlo, ma credo che dal 15 luglio scorso non ci siano piu’ perdite di petrolio nel Golfo”.
I tecnici di BP sono infatti riusciti due settimane fa a mettere il ‘tappo’ al pozzo Macondo, e da allora le operazioni di pulizia hanno potuto procedere con risultati molto piu’ visibili.
Oggi il petrolio e’ quasi completamente scomparso dalla superficie del mare. Il New York Times pubblica oggi in prima pagina grafici comparativi delle diverse situazioni venutasi a creare nel Golfo dal 20 aprile in poi.
La marea nera ha raggiunto le sue dimensioni piu’ estese tra il 16 e il 26 giugno: una ‘macchia’ di chilometri e chilometri quadrati di petrolio, in continuo movimento. L’ultimo grafico, riferito al 26 luglio, dimostra invece che la ‘macchia’ e’ pressoche’ scomparsa.
”Questa e’ l’unica via da seguire per riuscire a ricostruire una reputazione – ha detto Dudley – smetterla con le parole e far parlare i fatti. Resta ancora un sacco di lavoro da fare. E per me – ha precisato Dudley, che e’ cresciuto in Mississippi – e’ diventata una questione personale”