Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha disposto controlli urgenti sui pozzi petroliferi nel mare italiano, dopo l’incidente alla piattaforma della Bp nel Golfo del Messico. “Premesso che nessuna attività del genere è in corso nè è autorizzata in Italia e che incidenti simili non si sono mai verificati in 50 anni di attività nei mari italiani”, dice una nota, il ministro Claudio Scajola ha deciso alcune misure per “rassicurare l’opinione pubblica” tra cui la convocazione, per il 5 maggio, di Eni ed Edison, la sospensione di ogni eventuale nuova autorizzazione alla perforazione di nuovi pozzi di ricerca di petrolio in mare fino alla conclusione di specifici accertamenti e sopralluoghi nei giorni 6 e 7 maggio 2010 presso i 3 soli impianti di produzione di petrolio operanti nei mari italiani.
“Il gravissimo incidente occorso alla British Petroleum durante operazioni di completamento di pozzi petroliferi in acque profonde del Golfo del Messico, a 30 miglia dalla costa della Louisiana – spiega la nota del ministero – ha destato un vivo allarme anche in Italia”. Anche se perforazioni in acque profonde o esplorazione in aree non conosciute non sono in corso né autorizzate, il ministero vuole rassicurare “sull’assoluta qualità dei sistemi di sicurezza, controllo ed emergenza italiani” e ha così dato disposizioni alla Direzione Generale per le Risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviluppo economico di avviare le seguenti misure operative:
Convocazione, per il giorno 5 maggio 2010 alle ore 10, degli operatori petroliferi offshore (Eni ed Edison) per essere sentiti in merito ai sistemi di sicurezza ed emergenza sulle 115 piattaforme presenti nei mari italiani, quasi tutte che producono gas, comunque regolarmente controllate dagli uffici tecnici del Ministero.
Convocazione per il giorno 5 maggio 2010, alle ore 15, della Commissione tecnica per gli idrocarburi e le risorse minerarie, per la costituzione di un gruppo di lavoro con il compito di acquisire informazioni sulle cause e circostanze dell’incidente alla British Petroleum.
Sospensione di ogni eventuale nuova autorizzazione alla perforazione di nuovi pozzi di ricerca di petrolio in mare fino alla conclusione degli accertamenti della commissione.
Sopralluoghi nei giorni 6 e 7 maggio 2010 presso i tre soli impianti di produzione di petrolio operanti nei mari italiani per una verifica straordinaria dell’efficienza e della funzionalità dei sistemi di sicurezza e dei piani di emergenza previsti, regolarmente e frequentemente controllati dagli uffici tecnici del Ministero, dalle Capitanerie di Porto e dai Vigili del Fuoco.