MILANO – Oltre ai quattro referendum nazionali, Milano ha votato anche per cinque referendum consultivi di indirizzo sull’ambiente: Ecopass e Atm, alberi, Expo, risparmio energetico e rinascita della Darsena. Tutti e cinque hanno raggiunto il quorum stabilito al 30% già nel primo giorno di consultazioni, domenica 12 giungo.
Alle 22 di domenica aveva votato già quasi il 38% degli aventi diritto; l’affluenza definitiva è stata del 48,99% per il primo quesito (Ecopass) e del 49,07% per verde, parco Expo, risparmio energetico e Navigli.
La consultazione è stata promossa da un comitato trasversale, bipartisan, e sostenuta da una fitta rete di associazioni, dal mondo dell’università e della cultura. Edoardo Croci, Marco Cappato ed Enrico Fedrighini, rispettivamente presidente, segretario e portavoce del comitato promotore dei referendum MilanoSìMuove, hanno chiesto ai milanesi di andare a votare e di votare cinque sì. Ricordiamo che i referendum consultivi di indirizzo non sono vincolanti per il Comune. Ma in caso di validità del referendum, come in questo caso, il Consiglio e la Giunta comunale dovranno comunque riunirsi, entro 60 giorni, per accogliere in modo totale o parziale l’indirizzo indicato dai cittadini.
Vediamo di cosa si sono occupati questi cinque referendum milanesi:
Ecopass. Siè votato per la riduzione di traffico e smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, la pedonalizzazione del centro e soprattutto la trasformazione dell’Ecopass da pollution a congestion charge. Il ticket cioè non si pagherà più sulla base delle emissioni inquinanti del veicolo (la classe Euro), ma la tariffa sarà fissa, uguale per tutti. L’ipotesi è quella di creare due fasce di prezzo da cinque euro per le auto (esclusi i veicoli elettrici, a metano e gpl) e e da dieci euro per i furgoni. Inoltre l’area Ztl “a pagamento” sarebbe estesa dalla cerchia dei Bastioni alla molto più ampia Cerchia filoviaria 90/91.
Verde pubblico. Votando sì al secondo quesito si chiedeva al Comune di limitare la cementificazione, raddoppiando il numero degli alberi e il verde pubblico. La richiesta è che almeno il 50% delle grandi superfici oggetto di riqualificazione urbanistica dovrà essere destinato a verde pubblico. Il principio è che ogni residente abbia a disposizione un giardino pubblico, con aree attrezzate per i bambini, a una distanza non superiore a 500 metri da casa.
Parco Expo. Il terzo quesito riguardava la conservazione integrale del parco agroalimentare che sarà realizzato sul sito Expo 2015 e la sua connessione al sistema delle aree verdi e delle acque. Il piano di questo parco non è ancora stato ufficialmente presentato, ma nel progetto originario, quello presentato al Bie a fine aprile 2010, erano previsti circa 130 lotti di terreno da assegnare ai diversi Paesi interessati a partecipare alla manifestazione. Nel nuovo progetto il grande parco sarà ridimensionato, ma resta comunque un’area tutt’altro che trascurabile. Il Comune dovrebbe inoltre impegnarsi a collegare il parco al sistema di aree verdi della città.
Risparmio energetico. Con il quarto quesito si chiedeva al Comune di Milano di adottare il piano per l’energia sostenibile ed il clima che lo impegni negli obiettivi europei di riduzione di almeno il 20% delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra e nel dimezzamento delle principali emissioni inquinanti connesse al riscaldamento degli edifici. I cittadini chiedono che entro il 2012 tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio degli edifici comunali siano convertiti, e che entro il 2015 questo accada anche per gli impianti a gasolio domestici. Inoltre, tutte le nuove costruzioni dovranno avere classe energetica di massima efficienza e utilizzare fonti energetiche rinnovabili.
Darsena e Navigli. Il quinto e ultimo quesito chiedeva la risistemazione della Darsena quale porto della città e area ecologica e la graduale riattivazione idraulica e paesaggistica del sistema dei Navigli milanesi. L’idea del comitato promotore, sostenuta da chi ha votato sì, è quella di trasformare la Darsena in un porto turistico per valorizzare l’idrovia Locarno-Milano-Venezia.