CAGLIARI, 22 GIU – Non e' piu' contro ignoti il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Cagliari con l'accusa di disastro ambientale che ha portato al sequestro del bacino dei fanghi rossi di Portovesme, nella provincia di Carbonia Iglesias, in uso alla Eurallumina, azienda ferma ormai da due anni.
Dopo il rigetto dal parte del Gip Giovanni Massidda dell'istanza di dissequestro del sito presentata dalla societa', si apprende che il direttore dello stabilimento, Nicola Candeloro, 62 anni di Francavilla al Mare, risulta indagato con le ipotesi di reato di disastro doloso e traffico illecito di rifiuti, disciplinato dal decreto legislativo 152 del 2006.
Il sequestro preventivo del vecchio e del nuovo bacino dei fanghi rossi di Portoscuso, nella zona industriale di Portovesme, era stato ordinato dal Gip su richiesta del pm Marco Cocco che coordina l'inchiesta dall'8 agosto 2009. Oltre ai due bacini, i sigilli erano comparsi anche nelle aree attigue interessate al rilascio di acque contaminate da fanghi rossi. Il 10 giugno era stata proposta dall'azienda l'istanza di dissequestro, poi negata dal giudice.