Nube radioattiva anche in Italia: iodio 131 nei cieli, ma in quantità bassissime

MILANO – La nube radioattiva proveniente dal Giappone è arrivata anche in Italia ma per ora sembra non avere effetto sulla salute delle persone. Lo iodio 131 è stato rilevato, ma a livelli ancora molto bassi, in Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Umbria.

La nube ha impiegato più di due settimane per fare il giro completo del mondo ed è arrivata sulla nostra penisola in una concentrazione più di 100 mila volte più basse rispetto a quella che arrivò nel 1986 da Chernobyl. Le concentrazioni rilevate in questo caso, ha spiegato sul Luigi Franco sul Fatto Quotidiano, sono di 10-100 volte inferiori di quelle misurate negli Stati Uniti.

Come ha spiegato sul Corriere della Sera Lamberto Matteocci, esperto dell’Ispra intervistato da Margherita De Bac, “non c’è motivo di preoccuparsi” perché “queste tracce non determinano l’alterazione dei valori del cosiddetto fondo di radioattività ambientale, quello che è presente in natura”.

Lo iodio 131, ha concluso De Bac, “può essere captato dalla tiroide e può esporlo al rischio di tumori”, anche se in Italia il fenomeno sembra ancora tutt’altro che allarmante.

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Alberto Francavilla