Nube tossica savonese: falò rifiuti vegetali e diserbante

ALBENGA (SAVONA), 4 SET – Rifiuti vegetali, in particolare piantine di rosmarino destinate al macero, date alle fiamme insieme con un flacone di diserbante finito nel fuoco accidentalmente o per una disattenzione e uno o piu' contenitori di plastica. E' la causa della nube tossica sprigionatasi nella tarda serata di ieri in provincia di Albenga e che ha creato tanto allarme nella zona con residenti e turisti che hanno accusato forti bruciori agli occhi e alla gola. Paradosso, il fuoco sarebbe stato appiccato nel terreno di un'azienda agricola di proprieta' di un ex dirigente di una importante associazione di agricoltori, come hanno accertato le indagini dei vigili urbani di Albenga e di Ceriale.

In particolare, tre turisti piemontesi in vacanza in uno dei bungalow del campeggio Bellavista di Albenga, sono rimasti intossicati e portati in ospedale. La nube tossica ha infatti investito il campeggio e alcune villette intorno alla piana di Albenga. Anche il sindaco di Albenga, Rosalia Guarnieri, ha parlato di evento ''assolutamente accidentale, certamente evitabile. Agli agricoltori abbiamo dato tutti gli strumenti idonei per poter smaltire questo genere di rifiuti – ha detto – Sono preoccupata per la ricaduta sull'immagine turistica della citta'. Molti turisti erano nel campeggio ieri notte, per fortuna nessuno di loro e' grave, ma e' chiaro che hanno avuto molta paura''.

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Lorenzo Briotti