ROMA, 3 GIU – ''Oggi l'Enel ha denunciato il furto, negli uffici romani di Tor di Quinto a Roma, di un personal computer contenente degli studi preliminari sui siti che avrebbero dovuto ospitare le nuovi centrali nucleari in Italia e all'estero. La stessa azienda lo definisce 'un evento piuttosto strano, a pochi giorni dal referendum del 12 e 13 giugno'. Piu' che essere strano e' assurdo ed antidemocratico che – ad oggi ne' il governo ne' Enel abbiano mai reso note le localita' prese in considerazione per costruire le centrali atomiche in Italia''.Lo sottolinea Angelo Bonelli, leader dei Verdi.
''Da tempo – spiega – i Verdi avevano tentato un'operazione verita', pubblicando l'elenco dei siti e delle regioni interessate dal folle piano di ritorno all'atomo di Berlusconi''.
''I principali siti di costruzione dei nuovi reattori avrebbero dovuto essere, nelle intenzioni del governo e dell'Enel, i seguenti: Trino Vercellese (VC), Caorso (PC), in Lombardia una centrale fra Mantova e Cremona lungo l'asta pluviale del Po, Monfalcone (GO), Chioggia (VE), San Benedetto del Tronto (AP), Scarlino (GR), Montalto di Castro (VT), Borgo Sabotino (LT), Oristano, Termoli (CB), Mola di Bari (BA), Scansano Ionico (MT), Palma di Montechiaro (AG) e un deposito di scorie a Garigliano (fra Caserta e Latina). ''Gia' dal dicembre del 2009 noi Verdi avevamo reso noto i siti dove Enel e governo stavano valutando la costruzione delle centrali nucleari in Italia'', ha dichiarato il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che aggiunge: ''Questa lista non e' stata mai smentita ufficialmente ne' dal governo ne' dall'Enel. Ora – prosegue Bonelli – furto o non furto l'Enel farebbe bene a dare un segnale di trasparenza rendendo subito pubblici i siti che ha preso in considerazione per la costruzione delle centrali: si tratta di una informazione essenziale per i cittadini italiani che il 12 e 13 giugno saranno chiamati ad una scelta fondamentale sul futuro proprio e dei propri figli''.