ROMA – I livelli di iodio e cesio radioattivo emessi dalla centrale nucleare di Fukushima sono sempre più vicini a quelli dell’incidente di Chernobyl. Alcuni ricercatori austriaci hanno rilevato che lo iodio-131 rilasciato giornalmente è pari al 73% di quello visto a Chernobyl e il cesio-137 al 60%.
A spiegarlo è un articolo sul ‘New Scientist’. La differenza tra questo incidente e quello della città ucraina è che a Chernobyl l’enorme incendio rilasciòmolto materiale radioattivo, incluse anche particelle di materiale fissile, sotto forma di fumo.
A Fukushima invece solo gli elementi volatili, come iodio e cesio, stanno traboccando fuori. Ma queste sostanze sono comunque pericolose per la salute.
Nei primi due giorni dopo l’incidente, il vento ha soffiato a est da Fukushima verso le stazioni di monitoraggio presenti sulla costa Usa occidentale. Al terzo giorno ha soffiato a sud-ovest verso la stazione di monitoraggio giapponese a Takasaki, e poi fluttuato a est di nuovo.
Ogni giorno le letture dello iodio-131 a Sacramento in California o a Takasaki indicano la stessa quantità di iodio che esce da Fukushima: 1.2-1.3 ž 1017 becquerel al giorno. A Chernobyl furono rilasciati 1.76 ž 1018 becquerel di iodio-131, e non è ancora chiaro per quanto ancora continueranno le emissioni dall’impianto giapponese.
Anche le emissioni di cesio-137 sono più o meno dello stesso ordine di grandezza di Chernobyl. La centrale di Sacramento ha rilevato 5 ž 1015 becquerel emessi al giorno, mentre a Chernobyl era 8.5 ž 1016 in totale.
Inoltre la centrale di Fukushima ha circa 1760 tonnellate di materiale fissile nuovo e usato, e non si sa quanto sia rimasto danneggiato. Il reattore di Chernobyl aveva solo 180 tonnellate.
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