Il ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, firmerà oggi, 19 marzo, pubblicamente il decreto che blocca le coltivazioni Ogm. «Come promesso – dice Zaia -, meno di 24 ore dopo la decisione della Commissione sementi che ieri ha detto no a un mais ogm, firmerò il decreto di stop alle coltivazioni: un altro passo avanti a difesa della nostra identità».
La Commissione sementi del ministero dell’Agricoltura ha negato proprio ieri l’iscrizione nel registro delle sementi al Mon810, il mais transgenico della Monsanto che l’agricoltore friulano Silvano Della Libera si apprestava a seminare. Della Libera aveva preso la palla al balzo dopo la sentenza del gennaio scorso del Consiglio di Stato che, in seguito al suo ricorso, imponeva all’Italia di avviare il procedimento di autorizzazione alla semina.
A difendere la decisione della Commissione lo stesso Zaia, che oggi firmerà il relativo decreto per poi passare la palla agli altri ministri competenti, Ferruccio Fazio (Salute) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente). I due pareri, secondo le ultime dichiarazioni dei ministri, dovrebbero essere in linea con la decisione della Commissione delle Sementi che ha ribadito il principio di precauzione finora sempre adottato.
Festeggia il nutrito e variegato mondo anti-Ogm che nei giorni scorsi, dopo il via libera di Bruxelles alle semine della superpatata Amflora della Basf, si è riunito dando vita a una sorta di Task Force che si estende dalle organizzazioni ambientaliste a quelle delle imprese, agricole, dei consumatori, sociali e culturali per un totale di 24 sigle.
Ora aspettano dal governo italiano il passo successivo: che si attivino le clausole di salvaguardia nazionale annunciate da Zaia per fermare gli ogm. Clausola già attivata da Paesi come la Francia e l’Austria. Mentre la Svizzera ha da poco deciso di restare ogm-free per altri tre anni.