SANTA CRUZ, CALIFORNIA – Quando si parla di prelibatezze non può mancare un riferimento alle ostriche, che chi se lo può permettere gusta annaffiandole con champagne.
Ma poichè al mondo tutte le cose belle (e buone) prima o poi sono destinate a finire, i buongustai di tutto il pianeta saranno inorriditi nell’apprendere che i preziosi molluschi in alcune parti del mondo sono sostanzialmente sul punto di estinguersi.
Lo ha accertato un’indagine condotta da una squadra di ricercatori guidata da Michael Beck della Nature Conservancy con la collaborazione della University of California, Santa Cruz. Secondo i risultati dell’indagine, pubblicati dalla rivista BioScience, le ostriche stanno sparendo dalle natie barriere coralline a causa di malattie e raccolte eccessive.
Gli scienziati hanno esaminato la popolazione di ostriche in 40 regioni ecologiche inclusive di 144 baie, scoprendo che circa l’85 per cento dei molluschi che vi si trovavano sono spariti. La maggioranza delle ostriche selvatiche – circa il 75 per cento – si trovano nell’America del Nord, con la piĂą ala concentrazione nel Golfo del Messico.
Oltrechè finire sulle tavole dei loro estimatori, rileva BioScience, le ostriche possono filtrare le impuritĂ dell’acqua e sono fonte di alimentazione e guadagno per molte comunitĂ costiere. I ricercatori di Nature Conservancy raccomandano la sospensione delle raccolte di molluschi nelle barriere coralline dove è rimasto solo il 10 per cento di essi rispetto alla popolazione originaria.
L’indagine non ha incluso banchi di ostriche in parti del Sud Africa, in Cina, Giappone, Corea del Nord e Corea del Sud.
