ROMA – Una proposta di legge per modificare ed integrare la legge quadro sulle aree protette, pensando anche a delle nuove modalita' di finanziamento e promozione. A presentare quello che viene ritenuto come ''un rinnovamento del sistema di governo degli enti parco'' il componente del Pd in commissione Ambiente alla Camera, Gianpiero Bocci.
''Sono passati quasi vent'anni dall'entrata in vigore della 394 del 1991 – afferma Bocci – Una legge che rappresenta una pietra angolare nella costruzione e nella diffusione di una cultura ambientale e di difesa del territorio nel nostro Paese''. Fatta questa premessa per sottolineare che la proposta ''non vuole in alcun modo intaccare i principi ispiratori o sovvertirne l'impostazione'', Bocci intende ''semplicemente modificare alcuni dei meccanismi di governo in essa contenuti'' prevedendo ''la modifica dell'articolo 9''. Cosi' facendo si definisce ''un sistema di governo, ovviamente sempre sottoposto alla vigilanza del ministero dell'Ambiente, in cui gli enti locali siano messi nelle condizioni di svolgere un ruolo piu' significativo nella gestione dei parchi, aumentandone il peso in seno al consiglio direttivo''. Inoltre, Bocci ritiene che ''la composizione di quest'ultimo vada snellita, che vadano aboliti i gettoni di presenza per i componenti dei consigli direttivi e dei collegi dei revisori dei conti, e che vada cancellata la norma che prevede la possibilita' per i consigli direttivi di avvalersi di consulenti esterni''.
La proposta ha poi l'obiettivo di individuare ''nuove forme di finanziamento e di promozione delle aree protette'': l'idea e' ''quella di destinare alle aree protette le risorse derivanti dall'aumento del 10% delle accise sui superalcolici'' che andrebbero utilizzate ''esclusivamente per iniziative volte a incentivare lo sviluppo e la fruibilita' del territorio del parco''. C'e' spazio anche per ''una norma che riguarda i beni confiscati alla criminalita' organizzata'' prevedendo di ''inserire gli enti parco tra coloro che possono essere destinatari di terreni o immobili confiscati''.
Ultimo punto, la necessita' di aumentare le iniziative istituzionali di pubblicizzazione delle aree protette, per accrescere la diffusione di informazione tra i cittadini e promuovere un turismo responsabile e sostenibile, attraverso una 'campagna di informazione nazionale sulle aree protette' promossa dal Dipartimento per l'informazione e l'editoria della presidenza del consiglio dei ministri, d'intesa con il ministero dell'Ambiente.