LIMA – Sono morti per inedia, per la scarsita’ di alici – secondo una nota ufficiale del governo peruviano – i 5000 pellicani, trovati sulle spiagge del nord e del centro del Paese, nelle ultime settimane. Intanto proseguono le analisi per determinare la causa del decesso di centinaia di delfini trovati spiaggiati sul litorale settentrionale.
Nel documento diffuso oggi dall’esecutivo di Lima si spiega infatti che il riscaldamento del mare ha provocato la migrazione delle alici, principale alimento dei pellicani durante i mesi autunnali. I dati dell’Istituto del mare del Peru’ (Imarpe) rivelano infatti che le acque del litorale nord presentano una temperatura di 22 gradi centigradi, quando normalmente dovrebbe essere tra i 14 ed i 17 gradi.
La nota conferma le conclusioni di uno studio realizzato dal biologo Carlos Bocanegra, dell’Universita’ nazionale di Trujillo, condotto su un campione di venti pellicani trovati morti sul litorale. Lo studioso aveva gia’ segnalato come il sistema digestivo dei volatili non contenesse il loro alimento abituale, ma presentasse piuttosto ”un elevato e preoccupante” numero di parassiti. Stando alla nota governativa, col persistere delle condizioni di riscaldamento dell’oceano e’ probabile che le cifre della mortalita’ dei pellicani e di altre specie di volatili marini possano aumentare.
Tuttavia, sulla base delle analisi condotte dal servizio di Sanita’ agraria (Senasa) e’ stato escluso qualsiasi rischio per la salute umana, ed il consumo delle risorse marine ”e’ totalmente garantito”.
La moria dei pellicani si e’ registrata poche settimane dopo il ritrovamento di centinaia di delfini spiaggiati, ma per i decessi dei cetacei ancora non c’e’ una spiegazione ufficiale.