ROMA, 10 GIU – La prima mappa della pericolosita' sismica in Europa sara' pronta solo fra un anno, ma i dati preliminari che saranno presentati la prossima settimana a Oslo annunciano gia' qualche sorpresa per Spagna, Bulgaria e Slovenia. In Bulgaria, ad esempio, una centrale nucleare costruita negli anni '70 si trova nelle vicinanze di una frattura che finora non era stata rilevata. ''Le sorprese per l'Italia non saranno invece molte'', ha detto il sismologo Luca Valensise, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), nell'incontro organizzato a Roma per presentare il congresso internazionale Geoitalia 2011, organizzato dal 19 al 23 settembre a Torino dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra. ''Sicurezza del territorio e rischio sismico sono in primo piano fra i temi del congresso'', ha detto il presidente della Federazione, Silvio Seno.
Sempre a Torino saranno presentati dati geologici che contribuiranno a precisare la stima della pericolosita' sismica in Italia, come quelli relativi alle faglie e alla microzonazione, ossia all'analisi dettagliata della pericolosita' sismica in aree molto ristrette.
In generale, hanno rilevato i ricercatori, ''in Italia siamo piu' avanti di altri nella ricerca sul rischio sismico. Nei nostri cassetti abbiamo le conoscenze necessarie per individuare i siti a rischio, ma c'e' ancora una certa rugosita' fra gli enti preposti, oltre a un'incerta definizione di ruoli e competenze e forti differenze regionali''.
L'Italia, ha aggiunto Valensise ha un ruolo di primo piano nel progetto europeo, chiamato Share (Seismic Hazard Harmonization in Europe), che si concludera' fra un anno con la prima mappa delle faglie in grado di generare dei terremoti.
