A far ritornare la mente ai giorni più difficili c’è solo l’incendio di un autocompattatore in via Zabatta, a Terzigno, nella zona che confina con San Giuseppe Vesuviano. Ignoti fanno scendere l’autista, poi incendiano il mezzo dando fuoco alla cabina di guida, probabilmente con una bottiglia incendiaria. Intervengono le forze dell’ordine che fanno alzare l’uomo, spostano le persone. Sara’ l’unico momento vero della resistenza, a parte il raid incendiario che avviene in una zona diversa.
All’altro presidio, quello qualche chilometro più avanti, la notte era iniziata con momenti di tensione, tra barricate formate da falò, tronchi di alberi e sacchetti di spazzatura e la protesta di un centinaio di persone riunite presso la localita’ ‘Il Rifugio’, un’altra area di accesso alla discarica. Uno dei manifestanti, Pietro Avino, racconta ai giornalisti che nella calca è stato strattonato, lui che è visibilmente invalido. Sulla Rotonda compaiono nuovi striscioni, ispirati sempre ai fatti dell’attualità. Uno di essi immagina un dialogo tra Berlusconi e Bertolaso sulla vicenda Ruby e la ‘questione’ Bunga Bunga. L’appuntamento, al presidio, è per la prossima notte. Loro, annunciano i manifestanti, ci saranno ancora.