ROMA – Quanto dista Corcolle da Villa Adriana? E’ questa la domanda che scandisce le ultime ore della querelle sulla discarica che dovrebbe sorgere a pochissima distanza dagli scavi di Villa Adriana. Sono ottocento metri in linea d’aria da un sito archeologico unico e di grande richiamo turistico e proprio sopra la falda acquifera che alimenta la capitale. A Corcolle dovrebbero confluire 850 mila metri cubi di rifiuti. La questione ha mandato in tilt il governo, dopo che il premier Mario Monti ha espresso la propria fiducia al prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro, sostenitore dell’utilizzo del sito vicino a Villa Adriana.
O la nuova discarica si fa a Corcolle, a poche centinaia di metri dagli scavi di Villa Adriana, o a Roma sarà emergenza rifiuti. Così il prefetto Pecoraro non ha lasciato margini, pur nella bufera di no in cui è finito. No da parte del mondo della cultura, no di molta parte della politica. E no da parte di due ministri, Lorenzo Ornaghi del Mibac e Corrado Clini dell’Ambiente, la cui opposizione rischia di spaccare il governo. Ornaghi, in particolare, il 23 maggio è stato sull’orlo delle dimissioni. E oggi, 24 maggio, ha fatto un blitz, a sorpresa, proprio sul sito di Corcolle, non distante dall’area patrimonio dell’Unesco.
Pecoraro dopo aver presentato a Palazzo Chigi studi tecnici e giuridici nuovi e favorevoli ha ricevuto dal premier Mario Monti il rinnovo della fiducia nel suo ruolo di commissario all’emergenza. E ha fissato il cronoprogramma: ”Nelle prossime ore arriverà il provvedimento di conclusione della conferenza dei servizi. Poi si andrà a gara europea entro fine giugno. Se c’è un progetto, prorogherò Malagrotta. Spero entro fine anno sia tutto pronto. Una decisione è stata presa – ha concluso – e non mi risultano altri confronti con il governo o con le istituzioni locali”.
Che restano sulle loro posizioni: a favore di Corcolle resta solo la presidente della Regione Lazio Renata Polverini: ”In questo momento le decisioni le deve assumere il prefetto – ha affermato – La fase è delicata, forse sarebbe opportuno aspettare che il Governo maturi al proprio interno una decisione condivisa. Sono preoccupata per le proteste”.
Sempre contrario il sindaco Gianni Alemanno: ”Bisogna approfondire. La mia contrarietà l’ho già espressa. Ora attendiamo le decisioni da chi è stato incaricato da parte del governo. Spero si arrivi stasera o domani a una scelta definitiva” ha proseguito, sottolineando che ”bisogna pensare anche all’impatto agricolo e non solo a quello ambientale”, perche’ c’e’ la possibilita’ che le aziende agricole biologiche dell’area possano organizzare una sorta di sciopero fiscale.
E poi c’è il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, che sbotta: ”Siamo contrari a Corcolle, e lo ribadisco. Ma mi fa schifo chi oggi aggredisce il prefetto, unico a prendersi responsabilità in mezzo a persone e istituzioni ipocrite che non hanno fatto il loro dovere e si trincerano dietro ai ‘no’ dell’ultim’ora”. Il resto degli interventi è una raffica di no bipartisan.
Al Consiglio dei Ministri del 25 maggio si parlerà della discarica della discordia. Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha chiesto un approfondimento pur esprimendo “apprezzamento per la conferma della fiducia del Governo al prefetto Pecoraro, per l’impegno e la determinazione profusi per il superamento dell’emergenza ambientale nella provincia di Roma”. ”Comunque – si legge in una nota del Viminale – tenuto conto della delicatezza dei temi portati all’attenzione pubblica dai ministri Ornaghi e Clini, il Ministro Cancellieri ravvisa l’opportunità che l’argomento debba essere oggetto di approfondimento in Consiglio dei Ministri”.