Italia divisa dai rifiuti, o meglio, dai fondi stanziati per risolvere le emergenze. Come ha spiegato Sandro Ruotolo in un articolo pubblicato su La Stampa, la promessa del governo di stanziare fondi alla Campania ha scatenato le proteste degli amministratori settentrionali.
Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha commentato seccato: «Sono sconcertato dalla richiesta del governo. Mi sono rotto le scatole, la situazione è stata portata al limite. Prima ci tagliano le risorse, per la Lombardia 1,2 miliardi, e poi ci chiedono di prendere i rifiuti napoletani…».
Sulla stessa lunghezza d’onda di Formigoni, ha sottolineato Ruotolo, anche “il vicepresidente Pd del Consiglio regionale della Lombardia, Filippo Penati, che conferma il no ai rifiuti napoletani come rappresaglia per i tagli delle risorse decisi dal governo. E la Lega, naturalmente gongola. Umberto Bossi: «Napoli è un casino e senza una legge non si riesce a spostare i rifiuti da una Regione all`altra». Si accodano il governatore del Piemonte, Roberto Cota, e il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta: «Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità »”.
Ma il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha replicato a stretto giro: “«Intanto il governo non ha stanziato un bel niente per i rifiuti. Quei 150 milioni sono i fondi regionali Fas della Campania, che sono stati finalizzati al ciclo integrale dei rifiuti. Mi appello alle altre regioni meridionali per disertare le prossime riunioni del Cipe: quella dell’altro giorno poteva tenersi solo con le regioni del Nord. Le cifre parlano chiaro: 21 miliardi per il Nord, 200 milioni per il Sud».
Ma la crisi “è ben più profonda di quella che affiora in superficie, ha spiegato Ruotolo, perché è un po’ Nord contro Sud, questa disfida. Ma anche molto contro il governo, accusato nei fatti di tradimento, di non aver tenuto fede agli impegni presi. Diciamolo chiaramente: il trasferimento dei rifiuti da una regione all’altra dipende molto dalle transazioni finanziarie e commerciali. Due anni e qualche mese fa, con il governo Prodi sull’orlo della crisi, le regioni solidali risposero all’appello per Napoli. Due anni dopo, quelle regioni ancora aspettano i soldi dovuti. I debiti lasciati dalla Protezione civile: 5 milioni di euro con la Puglia, 3 con la Toscana, 2 Umbria, 2,5 Lombardia,1 Sardegna”.