”La richiesta di Arpa di procedere ad interventi di messa in sicurezza รจ stata tempestivamente impugnata davanti al TAR”. Lo hanno annunciato in una nota congiunta il presidente della Co.La.Ri., Manlio Cerroni, e l’amministratore della Giovi, Francesco Rando, in merito al presunto inquinamento delle acque circostanti la discarica di Malagrotta. Nella nota si sostiene che ”non esiste, ad oggi, neppure una remota possibilitร che i dati diffusi siano imputabili alla discarica” stessa e che ”le sostanze inquinanti delle quali si lamenta la presenza (ferro, manganese, nichel ed arsenico) sono metalli riferibili alla natura geologica dei luoghi e non ad attivitร antropiche”. Cerroni e Rando hanno ricordato come ”il problema รจ da tempo oggetto di specifico approfondimento da parte di una Commissione di cui fanno parte istituzionalmente il Comune e la Provincia di Roma, la Regione Lazio, l’Arpa e la Asl competente per territorio”.
Nel comunicato viene ribadito che ”la discarica di Malagrotta si estende per complessivi 160 ettari ed รจ completamente isolata rispetto al territorio circostante da un diaframma plastico, il polder, che la circonda perimetralmente per un lunghezza di circa 6 chilometri ed รจ costituito da pannelli di materiale impermeabile, che si intestano nel substrato di argille plioceniche”. Negli anni questo diaframma ”รจ stato sottoposto a numerose indagini per verificare l’efficienza. Lo studio piรน recente, condotto nel 2009 dal CITCA della Sapienza, Universitร di Roma, ha eseguito verifiche fisiche, chimiche e con traccianti, giungendo alla conclusione che non esistono elementi che facciano anche solo ipotizzare delle perdite dall’interno dell’area di discarica verso l’esterno”. Le due societa’ hanno annunciato di aver dato incarico ai loro legali di ”promuovere ogni opportuna azione a propria tutela nei confronti di tutti i soggetti pubblici e privati che abbiano contribuito alla arbitraria diffusione delle notizie di cui e’ caso”.
